Questo articolo è tratto dal sito eLearningNews Italia e condiviso su Diventa Videomaker secondo Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia (CC BY-NC-ND 2.5 IT)

Lavorare come instructional designer significa affondare le proprie radici professionali nella realizzazione di progetti multimediali, ma anche avere le giuste skill interpersonali.

La realizzazione di corsi in modalità eLearning è, senza ombra di dubbio, un’attività complessa che consente di modellare un blocco di argilla (i materiali di partenza) in una scultura che il pubblico possa ammirare (il nostro corso di e-learning).

Realizzare corsi in modalità eLearning non è così diverso da produrre un film: bisogna progettare e scrivere i testi, produrre il materiale audiovisivo e montarlo adeguatamente. E poi…provare, testare la soluzione, sottoporla agli studenti…insomma un vero e proprio lavoro di ricerca e sviluppo.

1. Pazienza e capacità di ascolto

Per questo motivo, il primo strumento di cui ogni instructional designer freelance dovrebbe dotarsi è, sicuramente, la pazienza.

La pazienza è una qualità che si allena, non è una capacità innata che possediamo dalla nascita. È la gestione del tempo, la voglia di godersi il viaggio e di non raggiungere rapidamente l’obiettivo. Insomma, la pazienza è uno strumento necessario a fare le cose per bene.

È vero però che scadenze, tempi ristretti e richieste sempre più complesse da parte dei clienti metteranno a dura prova la tua pazienza, soprattutto quando la tua carriera inizierà a decollare.

Non ti sto dicendo di produrre contenuti per corsi in modalità eLearning attraverso l’arte zen, ma semplicemente di applicare una serie di regole che ti consentiranno di migliorare la tua pazienza sul lavoro.

Innanzitutto divide et impera: se la mole di lavoro ti sembra gigantesca, inizia a dividere gli obiettivi e le consegne in porzioni di lavoro più piccole. È un passaggio che ti consentirà di confrontarti anche più rapidamente con i tuoi colleghi di lavoro o con i tuoi committenti.

Anche la capacità di ascoltare ti permetterà di aumentare i tuoi livelli di pazienza: inizia ad ascoltare e ad appuntare tutte le richieste e i requisiti del tuo committente, durante il lavoro avrai modo di spuntare tutte le richieste e di affrontare con maggiore tranquillità eventuali richieste extra che non erano state preventivate.

Progettare corsi in modalità eLearning significa, talvolta, ri-progettare. Non farti prendere dallo sconforto se qualcosa non funziona per te o per il tuo cliente. Giudica il tuo lavoro con oggettività e verifica se tutto funziona come dovrebbe, l’obiettivo è la continuità e mantenere i rapporti di lavoro. 

2. Storytelling

Il secondo, importantissimo, strumento di lavoro di ogni buon creatore di corsi in modalità eLearning è lo storytelling.

Fin dai tempi antichi la formazione è andata a braccetto con la narrazione. La capacità di progettare un format ti consentirà di creare una base, un modello per tutte le narrazioni che dovrai affrontare.

Fare storytelling per corsi in modalità eLearning significa, innanzitutto, essere capaci di estrapolare le informazioni necessarie e raccontarle ad un’audience di persone, siano esse dipendenti di un’azienda di trasformazione industriale o amministratori contabili.

Identificare un target ci consente di adottare il giusto lessico, il dizionario di termini adatti e, ovviamente, di strutturare le unità formative che faranno parte dei corsi in modalità eLearning.

Lo storytelling può essere di due tipologie: multimediale o transmediale.

Parliamo di storytelling multimediale quando realizziamo corsi in modalità eLearning utilizzando, ad esempio, contenuti audio, immagini, grafiche vettoriali, pdf, contenuti video in ordine sparso e lineare durante la narrazione.

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