Dopo esservi esercitati a gestire le diverse inquadrature con il nostro articolo sulla composizione possiamo passare alla seconda fase del nostro lavoro sulla costruzione estetica.

Quando riprendiamo un oggetto, una persona o un animale, dobbiamo ragionare non soltanto sulla distanza che intercorre tra noi e quel soggetto ma, necessariamente, su come esso occuperà, vivrà, lo spazio della nostra narrazione.

Come si compone un’inquadratura?

Ph. Alina Gnerre – Flickr

Girare un primo piano, un piano americano, un campo lungo non significa necessariamente posizionare il soggetto ripreso (o l’ambiente) in modo perfettamente simmetrico o al centro della nostra composizione. Per una buona estetica compositiva possiamo andare a chiedere aiuto ad una delle regole più famose nelle scuole d’arte fin dai tempi di Leonardo Da Vinci: la regola dei terzi.

 

La regola dei terzi è una regola abbastanza semplice da applicare se, le prime volte, ci si esercita un po’ di tempo a ragionare senza l’aiuto delle griglie pre-impostate sulla nostra videocamera o sul nostro smartphone.

Come si applica la regola dei terzi?

Per applicare la regola dei terzi il procedimento è piuttosto semplice, ma c’è bisogno di riflessione e di esercizio per ottenere risultati adeguati. Non preoccupatevi, una volta imparato sarà come portare la bicicletta! Non ve ne dimenticherete più.

Guardate attraverso lo schermo della vostra videocamera e dividete lo schermo in tre sezioni orizzontali e in tre verticali. I punti di intersezione sono quelli che l’occhio cerca istintivamente quando guarda un’immagine.

Pertanto, il miglior consiglio da dare in questa sede è quello di posizionare il soggetto in modo da veicolare l’attenzione sui punti focali così da catalizzarne l’interesse. Non è necessario posizionare al centro della nostra inquadratura il soggetto, ma creare dinamismo intorno alla figura.

Tra le inquadrature che preferisco al cinema un posto speciale è riservato a quelle de Il Discorso del Re, premio Oscar di qualche anno fa come miglior Film. Queste inquadrature gestiscono la narrazione in modo originale e quindi fuori dagli schemi classici, raccontando il soggetto immerso nello spazio. Quando guardate un film, fate caso alla composizione, agli stili utilizzati, alla posizione di attori, oggetti ed elementi importanti per la trama.

Ok, ma come mi comporto con i paesaggi e i campi lunghi?

È importante osservare la linea dell’orizzonte e mantenerla dritta

Quando abbiamo a che fare con un paesaggio è importante mantenere l’orizzonte dritto oltre che comporre l’immagine in modo corretto. Per questo motivo quando girate una ripresa di un panorama, fatelo su un cavalletto e muovete la camera con una panoramica immaginando tre o quattro linee orizzontali che creano un bilanciamento ideale e mantengono l’orizzonte dritto. Questa tecnica è molto semplice da usare al mare, basta guardare la linea che separa l’azzurro del cielo dal blu dell’acqua, quella più un lontananza, e mantenerla semplicemente dritta. Quanto più possibile, è chiaro!

Ph. Alina Gnerre – Flickr

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Foto di Copertina – Alina Gnerre (Flickr)