C’è grande fermento per una delle più interessanti rivoluzioni degli ultimi anni dal punto di vista della tutela dei lavoratori indipendenti: il Jobs Act per le partite iva.
Dal giorno 11 Maggio, il Senato approva definitivamente il disegno di legge che permetterà a due milioni le partite Iva di poter beneficiare di una serie di agevolazioni che permettono la tutela dei diritti di chi, finora, ha portato avanti la propria carriera professionale in forma autonoma.
Ma cosa significa in termini pratici?
L’approvazione del decreto di legge prevede una serie di innovazioni in termini di tutela dei lavoratori autonomi, insomma di tutte quelle categorie di freelance tra cui video maker, fotografi ed editor audio e video. La possibilità di regolare i termini di pagamento ad un massimo di 60 giorni è sicuramente la rivoluzione più interessante: spesso e volentieri il pagamento delle prestazioni professionali può avvenire, nel nostro Paese, ben oltre un anno dalla fine delle attività. Il lavoratore autonomo potrà inoltre dedurre il 100% degli oneri dovuti in caso di assicurazione per il mancato pagamento da parte del committente.
Rivoluzione anche sul fronte dei contratti: non sarà più possibile la modifica delle decisioni contrattuali in via unilaterale da parte della committenza; ciò significa una maggiore chiarezza negli intenti e un migliore dialogo tra le parti. Si andranno ad eliminare le classiche richieste extra non messe a contratto? Lo vedremo.
Stiamo scherzando? A quanto pare no.
Tra le novità introdotte che possono interessare i lavoratori dello spettacolo c’è sicuramente l’integrale deducibilità, entro un limite di 10.000 euro per anno, delle spese per l’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale e iscrizione a convegni e congressi. Se avete intenzione di continuare la vostra formazione professionale (la formazione professionale nei settori tecnici di video e fotografia non è mai abbastanza) avete diritto all’integrale deducibilità, entro il limite annuo di 5.000 euro, delle spese sostenute.
L’introduzione dello smart working apre ad un nuovo tipo di lavoratore per il nostro paese ovvero una sorta di collaboratore aziendale che ha il diritto alla “disconnessione”. Nel caso in cui abbiate una collaborazione con un’azienda, il vostro lavoro sarà al pari con gli altri colleghi di lavoro e saranno previste una serie di ore lavorative da poter svolgere in mobilità o direttamente da casa.
Non siamo capaci di valutare le conseguenze di questo nuovo Ddl sul mondo del lavoro e della disoccupazione in Italia, ma nei prossimi mesi sarà almeno possibile comprendere al meglio le sue potenzialità. Voi cosa ne pensate?
Buon lavoro a tutti!