In questo articolo vi illustrerò uno dei concetti principali che non soltanto vi sarà utile per portare la vostra preparazione ad un nuovo livello, ma che porterete sempre con voi nella vostra carriera di videomaker. Vi sto parlando della “Composizione”.

Che cos’è la composizione?

In termini tecnici, la composizione è una delle poche funzionalità che non dipendono dalla vostra macchina fotografica o dal vostro telefono. Pertanto, non troverete nessun tipo di automatismo che vi aiuterà a creare la composizione perfetta. Tutto ciò che vi serve è cura, pazienza e, soprattutto, un po’ di riflessione prima di prepararsi a girare.

È proprio questo il punto di partenza: la composizione è lo studio (o la riflessione) sulla costruzione di un’immagine, in modo da renderla visivamente accattivante o utile al nostro scopo, ovvero a ciò che vogliamo raccontare.

In video, la composizione equivale ad un vero e proprio gusto, un’estetica che ogni regista, videomaker, operatore e direttore della fotografia affina soltanto con anni di studio e di applicazione.

Tuttavia, esistono una serie di opzioni e di regole che possiamo seguire per creare una buona inquadratura.

Le inquadrature: Piani e Campi

L’inquadratura è l’unità base per la costruzione del film. Secondo Pudovkin, uno dei maggiori esponenti della cinematografia sovietica, si trattava di ”mattoncini” da assemblare con il montaggio; Ejzenstejn, invece, le considerava come ”cellule” che, assemblate, formano il film come un organismo.

In ogni caso, l’inquadratura è quello spazio delimitato dai contorni dello schermo all’interno del quale esiste ciò che vogliamo raccontare con il nostro video.
In questo articolo, tratteremo la composizione di un’inquadratura in base alla distanza tra la videocamera e il soggetto da riprendere. Successivamente ci soffermeremo su come inquadrare il soggetto e sul significato della composizione.

Campi – Il campo lunghissimo (C.L.L.)

È la più ampia porzione di ambiente possibile e viene utilizzata per inquadrature all’aperto, in modo da poter mostrare l’enormità di uno spazio. Solitamente, la figura umana è leggermente percepita all’interno di questa inquadratura.

Campi – Il campo lungo (C.L.)

In questa inquadratura iniziamo a definire le figure umane, anche se non riusciamo ancora a comprenderne i dettagli. Possiamo percepire i primi movimenti. Solitamente questa inquadratura viene utilizzata per contestualizzare un ambiente con ciò che succede a persone e cose. Passare da un piano stretto a un campo lungo genera spesso un effetto comico.

Campi – Il campo totale (C.T.)

In questa inquadratura ci avviciniamo al personaggio, ma non è ancora lui il protagonista della composizione. L’ambiente ha ancora una grande porzione di campo, tanto che ancora raccontiamo dove si svolge l’azione. Solitamente questa inquadratura ha una funzione introduttiva per chiarire allo spettatore dove è ambientata la nostra storia.

Piani – La figura intera (F.I.)

Spostandoci dai campi ai piani iniziamo a concentrare l’attenzione sul personaggio inquadrato. Come da definizione nella figura intera il soggetto viene inquadrato nella sua interezza, dalla testa ai piedi. L’ambiente è ancora presente, ma ci interessano le azioni del personaggio.

Piani – Il Piano Americano (P.A.)

Il piano americano è una delle mie inquadrature preferite: parte dalle ginocchia
 e arriva fin sopra la testa configurandosi come una sorta di Figura Intera in quanto siamo in grado di vedere chiaramente qualunque gesto e movimento compie il personaggio. La leggenda vuole che tale piano di ripresa venne inventato dagli americani e utilizzato nei film western: in questo modo era possibile mettere in quadro anche il cinturone e la pistola! In realtà il piano americano ha origini più antiche da ricercare nei primi anni del cinema muto.

Piani – Il Piano Medio (P.M.) o Mezza Figura (M.F.)

In questa inquadratura siamo ancora più vicini al soggetto; si tratta di una ripresa che consente di entrare in una condizione più umana con il soggetto. Questo genere di inquadratura può essere utilizzata per una o più persone (al massimo 3 ma potete creare ciò che meglio credete con un movimento di camera). L’ambiente è ancora visibile e contestualizzato.

Piani – Il Mezzo Busto (M.B.)

Il mezzo busto è senza dubbio una delle inquadrature più interessanti da utilizzare nelle proprie riprese. Permette di inquadrare il soggetto abbastanza da vicino (è una variante della Mezza Figura) ma crea quel tanto che basta per posizionare il soggetto alla giusta distanza dallo spettatore. Il mezzo busto è un’inquadratura da utilizzare spesso per allenarsi a raccontare il personaggio e per poter utilizzare al meglio la tecnica di campo e controcampo.

Piani – Il Primo Piano (P.P.)

In questa inquadratura il taglio va da sopra la testa fino alle spalle, potrete sbizzarrirvi a trovare la posizione perfetta per la telecamera (aria in testa, fronte tagliata, poca aria in testa ecc.) ma l’importanza sarà quella che darete alle espressioni facciali del soggetto inquadrato. Ci vuole tempo ed esperienza per governare il primo piano, provate con persone diverse e, perché no, con il vostro amico a quattro zampe!

Piani – Il Primissimo Piano (P.P.P.)

Il primissimo piano è un’inquadratura molto intensa. Qui sono le espressioni facciali che dominano la ripresa. Ormai il protagonista è il soggetto ripreso e ogni cambiamento è avvertito in modo diverso rispetto a prima. Un sopracciglio inarcato, una risata, un respiro, tutto diventa più potente.

Piani – Il particolare (e il dettaglio)

Parliamo di particolare quando abbiamo tutta l’attenzione dello spettatore su un piccolo dettaglio del corpo del protagonista. Non deve essere necessariamente così vicino come nell’immagine di esempio, ma deve creare nello spettatore l’interesse per un particolare elemento. Fate attenzione quando utilizzate questa inquadratura nella storia che state raccontando: i particolari richiamano all’attenzione e devono essere utilizzati per spiegare bene una particolare azione. Perché vediamo una stretta di mano tra due persone? Perché uno sguardo fisso in una direzione?

Quando parliamo di dettaglio, andiamo semplicemente a definire lo stesso tipo di inquadratura riferito però ad un oggetto. Un esempio è una pistola, la maniglia di una porta che sta per aprirsi, le mani di una bambola ecc.

I maestri di questo tipo di inquadratura erano gli espressionisti tedeschi che amplificavano le emozioni nello spettatore grazie al sapiente utilizzo di particolari e dettagli.

Per oggi questa lezione su inquadrature e composizione finisce qui ma vi invito a partecipare alla conversazione nei commenti qui sotto e, se vorrete, schiacciate il tasto condividi e fate conoscere questo articolo ai vostri amici! Alla prossima!